Storia del logo Apple: da Newton alla mela morsicata
Se ti dico Apple la tua mente visualizzerà quasi certamente una mela morsicata, sbaglio? E se ti dicessi che il logo di questa famosissima azienda non è sempre stato il frutto proibito per eccellenza? In questo articolo ti racconto la storia del logo Apple, come e perché si è evoluto nel tempo.
Indice
Storia del logo Apple: la fondazione dell’azienda
Nel 1976 Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne fondarono la Apple Computer Co. L’ideatore del primo logo Apple fu proprio uno dei tre fondatori, Wayne.
Il primo marchio raffigurava Isaac Newton, seduto sotto un albero di mele, un grosso drappo riportante il nome della società, e una scritta non molto visibile nella cornice dell’illustrazione. La scritta diceva: “Newton, a mind forever voyaging through strange seas of thought – alone”, tradotto in italiano: “Newton, una mente sempre in viaggio attraverso strani mari di pensiero – in solitudine”.
Il motivo per cui nessuno ricordi questa illustrazione è perché fu il marchio ufficiale per un solo anno, infatti già nel 1977 venne rivoluzionato completamente.
Ma perché questa rivoluzione?
- era poco chiaro
- era difficile riuscire a riprodurlo in formati di piccole dimensioni. Se era poco chiaro nella sua dimensione standard, figuriamoci una volta ridotto!
Ma perché il nome Apple?
La domanda che sorge spontanea è: “Ma perché un’azienda che si occupa di prodotti informatici decide di identificarsi con una mela?”
Negli anni non si è riusciti ad arrivare a risposte certe, ma sono nate diverse teorie in merito:
- c’è chi sostiene che il nome Apple sia stato scelto perché Jobs era un grande fan dei Beatles (Apple era il nome della casa discografica che la band fondò nel 1968);
- altre fonti sostengono che la scelta sia ricaduta sulla mela in quanto considerato frutto perfetto, e si volesse creare un parallelismo con la perfezione dei prodotti dell’azienda di Cupertino;
- un’altra teoria è legata al significato della mela come frutto della conoscenza.
Il vero motivo potrebbe essere molto più semplice. Da giovane Steve Jobs lavorava nei frutteti di mele in Oregon, era nota anche la sua propensione alla dieta fruttariana. Pare che il nome dell’Apple Macintosh derivi proprio dalla sua marca di mele preferite, la McIntosh.
Come siamo passati alla mela col morso
Nel 1977 Jobs commissionò a Rob Janoff il restyling del marchio. Serviva qualcosa di più semplice, che si potesse ridurre a dimensioni molto piccole ma che rimanesse riconoscibile. C’era bisogno di poterlo riprodurre sui computer, sui libretti di istruzioni, ovunque.
Janoff voleva differenziare il logo da quello dei competitor del settore di Apple, come IBM e HP, che avevano adottato loghi scritti.
Si concentrò quindi sulla silhouette di una mela, semplice, immediata. Ma senza punti di riferimento rispetto alle dimensioni, poteva venire facilmente confusa con un pomodoro o una ciliegia, fu per questo che decise di aggiungere il morso.
La scelta di inserire i colori all’interno del logo, aveva a che fare con l’imminente lancio di Apple II, il primo nato in casa Apple in grado di riprodurre grafiche a colori.
Una piccola curiosità sul morso
Fra le tante teorie nate, si ipotizzò che ci fosse un legame tra il morso (che in inglese si dice bite) e l’unità di misura informatica byte. Si scrivono in due modi diversi, ma la pronuncia in inglese è esattamente la stessa.
In seguito Apple smentì che si trattasse di un gioco di parole voluto, ma dichiarò che era stata solo una fortunata coincidenza.
Questo gioco di parole ha fatto nascere composizioni grafiche molto originali, come ad esempio questa di Anthony Sigalas.
Il secondo restyling nella storia del logo Apple
La mela con i colori dell’arcobaleno fu il logo Apple per ben 22 anni, non cambiò nemmeno durante il periodo di assenza di Steve Jobs dai vertici dell’azienda.
Nel 1998, al rientro di Jobs, ci fu il lancio del primo iMac, che aveva un display azzurro cielo. E indovinate come diventò il logo?
Il logo Apple ai giorni nostri
Negli anni a seguire il logo a subìto qualche cambiamento, ma di poco rilievo. C’è stato un periodo in cui la mela aveva più dettagli per dare un senso di tridimensionalità, sempre strizzando l’occhio alle caratteristiche dei nuovi iMac. Il logo Apple come lo conosciamo oggi, è tornato ad una versione bidimensionale, di colore nero, bianco, grigio o a specchio, a seconda del dispositivo su cui si trova.
Conclusioni
C’è sempre da imparare dalla storia di una grande azienda, in questo caso noi abbiamo preso in esame il logo di una delle più conosciute in tutto il mondo.
Cosa possiamo dire di aver imparato da Apple?
- il logo è qualcosa che ci deve rappresentare, avere un significato, essere un riassunto della nostra essenza;
- se c’è necessità di un restyling, nessuno ci vieta di stravolgere anche completamente la nostra immagine, quello a cui dovremo rimanere fedeli è la nostra essenza;
- come in tutte le cose, less is more. Se il nostro logo è molto complicato da riprodurre in piccolo, pensiamo ad una versione alternativa, qualcosa che possa venire rimpicciolita ma rimanere lo stesso riconoscibile.
2 Comments
Jessica
Ciao Fede, wow che articolo interessante. Io sono un amante della Apple ma non ero a conoscenza della storia del logo. Grazie per avermi illuminata 🙂 E´ sempre molto interessante conoscere le origini di questi marchi famosi.
Castagnina Organiser
Grazie Jessica!!
C’è sempre da imparare dalle grandi aziende, anche se pensiamo di essere lontane anni luce da quelle realtà, possiamo sempre prendere spunti e apprendere dai loro comportamenti. Sono felice che ti sia piaciuto questo articolo, grazie per il tuo feedback!